ANNO 2007
Il ritorno al pop,ma anche al rock e soprattutto alla canzone d’autore ci restituisce un Vecchioni che è uscito da un’esperienza interpretativa entusiasmante: l’approccio con la musica Jazz lo ha convinto a dedicarsi sempre più a diversificare e reinventare, a sperimentare cioè e potenziare le sue conoscenze nella costruzione melica e ritmica: comincia praticamente da qui la strada che lo porterà a costruire “la” canzone, quella cioè che porterà a Sanremo. Non che rinunci ai testi, anzi “Di rabbia e di stelle” contiene tra le liriche più belle della sua vita; non rinuncia no, ma cambia le proporzioni, semplifica, stringe e al contempo rinforza la parte letteraria (Vedasi la semplicità di forma di temi altissimi come “Il cielo di Austerlitz” o de “Le rose blu”), esaltando il più possibile la sequenza melodica. L’album è profondamente “vecchioniano”, quasi antico in quella sua semplice ma totale proposizione tematica sconforto-speranza che il titolo suggerisce: revanchismo alla francese, solarità mediterranea, ce lo ripropongono in una nostalgia senza piagnistei (non amo più), e in una scatenata certezza dell’amore come salvataggio estremo. Disco d’oro 2007.