ANNO 1996/2004
Una folla di bambini schiamazzanti si raccoglie in cerchio intorno a un cantastorie. I suoi racconti catturano subito: sono belli e strani, non sono favole per bambini, parlano di persone importanti, da Alessandro Magno a Ferdinand De Saussure, nomi del tutto nuovi per loro. Il fatto è che quei bambini sono dei piccoli immortali: non conoscono ancora il mondo degli uomini che presto abiteranno, e attraverso quei racconti vengono iniziati ai sentimenti, alle paure, agli amori dei mortali. Il loro maestro, il cantastorie, è un immortale atipico: tutt’altro che imperturbabile, predisposto invece alla malinconia, alle passioni, e soprattutto irrimediabilmente “drogato dalla terra”. Nelle sue varie incarnazioni terrene ha vissuto accanto a personaggi memorabili e può così raccontare le loro vicende in una prospettiva diversa, in qualità di testimone che è venuto a conoscenza di particolari inediti sfuggiti alle maglie della Storia. Si tratta di vicende impossibili se misurate col metro degli uomini, ma attraversate forse da una verità più intima: per Alessandro Magno il tempo viaggia al contrario costringendolo a rivivere a rovescio la vita, a sentire sempre la stessa straordinaria noia di vivere; Ferdinand De Saussure risolve un intricato caso di omicidio con l’ausilio della linguistica; un uomo che dice di chiamarsi Sancho Panza uccide Cervantes accusandolo di essere un ladro di storie; Robert Scott va con ebbrezza incontro alla morte al Polo Sud e nel suo diario qualcuno ha scritto per lui le frasi che più sembrano sue; Carl Barks, l’inventore di Paperon de’ Paperoni, fa una dichiarazione d’amore tardiva e dolcissima usando il solo linguaggio che conosce: quello dei fumetti; Ulisse, dopo aver combattuto una guerra epica e immensa, esita a piegarsi all’ordinaria felicità che ha a portata di mano…Dieci racconti scritti con un linguaggio veloce e denso, con un ritmo da ballata. Roberto Vecchioni ha saccheggiato con destrezza l’intero patrimonio dei generi.